L’edizione di quest’anno della Mostra del Cinema di Venezia non è stata solo una delle più ricche di star degli ultimi anni, ma sicuramente una delle più audaci dal punto di vista tematico. Oltre alla torrida ondata di calore che ha messo a dura prova i partecipanti, la selezione ha presentato, come sottolineano Elsa Keslassy, Nick Vivarelli e Ben Croll per Variety, una serie di film carichi di contenuti erotici, come “Babygirl” con Nicole Kidman e “Queer” di Luca Guadagnino con Daniel Craig. Nel frattempo, altri film come “Emmanuelle” di Audrey Diwan hanno aperto il Festival di San Sebastian, mentre “Misericordia” di Alain Guiraudie, già presentato a Cannes, sta calcando i palchi dei principali festival d’autunno.
Ma a differenza del passato, i film erotici del 2024 non sono solo una forma di intrattenimento: essi sfidano le convenzioni e rompono gli stereotipi, focalizzandosi principalmente su protagonisti femminili e queer.
“Babygirl” e “Queer”: storie che sfidano gli stereotipi
Diretto dalla regista olandese Halina Reijn, già nota per il film “Bodies Bodies Bodies”, “Babygirl” esplora la complessità della sessualità femminile e il tema del consenso, argomenti che risuonano fortemente nell’era post-#MeToo. Il film vede Nicole Kidman nei panni di una potente CEO che mette in gioco la propria carriera e la propria famiglia perfetta per intraprendere una relazione passionale con un giovane stagista, interpretato da Harry Dickinson. La storia affronta la dinamica del potere di genere e la libertà di esplorare desideri nascosti, offrendo una prospettiva unica e liberatoria.
D’altra parte, “Queer” di Luca Guadagnino adatta il romanzo di William S. Burroughs e vede Daniel Craig nel ruolo di William Lee, un espatriato americano nella Città del Messico degli anni ’50 che si innamora di un giovane uomo, Drew Starkey, ritenuto eterosessuale. Guadagnino sfida le nozioni preconcette sull’omosessualità, la mascolinità e l’auto-accettazione, offrendo scene esplicite che, come spiega Craig, sono state girate per essere «il più toccanti, reali e naturali possibile».
La rinascita dell’erotismo nel cinema contemporaneo
Il ritorno dei film erotici non è un caso isolato. Luca Guadagnino, che ha contribuito alla rinascita di questo genere con titoli come “Call Me By Your Name” e “Challengers”, sottolinea che il puritanesimo degli ultimi anni ha stimolato un dibattito intenso sul ruolo della rappresentazione nel cinema. Guadagnino sostiene che «l’erotismo non ha mai abbandonato il cinema, perché un buon cinema è sempre erotico».
Negli anni ’90, i film erotici erano un appuntamento fisso nei cinema, ma negli ultimi decenni sono diventati sempre più rari, soprattutto a Hollywood. Karina Longworth, storica del cinema e creatrice del podcast “You Must Remember This”, attribuisce il boom degli anni ’80 e ’90 a una tendenza dell’industria a replicare i successi precedenti. «Quando film come “Fatal Attraction” iniziano a fare soldi, si verifica una vera e propria ondata di pellicole che cercano di emulare quel modello».
Ma molti tentativi di replicare il successo commerciale di film come “Basic Instinct” di Paul Verhoeven non hanno avuto lo stesso esito. Il flop di “Showgirls”, per esempio, è emblematico di questo fenomeno, come ricorda Longworth: «È diventato un istantaneo scherzo».
I nuovi orizzonti dell’erotismo nel cinema post-#MeToo
Nonostante le difficoltà e i fallimenti del passato, una nuova generazione di registi sta ridefinendo il modo di raccontare l’erotismo sul grande schermo. Le sfide non mancano, specialmente per le registe donne che si confrontano con l’erotismo in modi non convenzionali. Audrey Diwan, ad esempio, che ha appena presentato “Emmanuelle” al Festival di San Sebastian, ha affrontato alcune resistenze per il suo progetto. Il film, che riprende il celebre romanzo erotico di Emmanuelle Arsan, si concentra sulla ricerca di un piacere perduto e vuole esplorare la sessualità femminile in una chiave moderna, lontana dagli stereotipi maschili del passato.
Diwan spiega che ha voluto proporre «l’idea delle donne di oggi, come le sento io, non di una giovane ragazza, ma di una donna di 35 anni». Tuttavia, il suo approccio ha suscitato qualche turbamento nell’industria. «Ci sono stati dei conflitti, ma anche un grande sostegno da parte dei miei produttori», ha dichiarato la regista, ribadendo l’importanza di rappresentare il piacere femminile sullo schermo in modo autentico e senza compromessi.
Gli ostacoli e le opportunità per il cinema erotico
Oltre alla sfida creativa, ci sono anche difficoltà economiche e di mercato. Come spiega Dylan Leiner di Sony Pictures Classics, molti distributori considerano ancora i film erotici poco adatti alle sale cinematografiche, preferendo lo streaming per garantire una maggiore privacy agli spettatori. Tuttavia, il successo di pellicole come “Fifty Shades of Grey”, basato su un bestseller, dimostra che c’è ancora spazio per questo genere, se supportato da una strategia commerciale solida.
Anche registi come Matteo Rovere, che ha diretto la serie Netflix “Supersex” e presentato “Diva Futura” al Festival di Venezia, vedono un futuro promettente per l’erotismo nel cinema. Secondo Rovere, «il mercato è pronto per tutto questo», e il rinnovato interesse per questi temi riflette un bisogno del pubblico di esplorare nuove forme di narrazione.
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