Una nuova prospettiva per il genere natalizio, tra citazioni e innovazione
Il cinema italiano ha finalmente trovato il modo di fare un cinepanettone di qualità. Con Cortina Express, diretto da Eros Puglielli e scritto insieme a Tommaso Renzoni, il genere natalizio si trasforma in qualcosa di completamente diverso. Una commedia sofisticata, che cita il passato senza rimanere intrappolata nei suoi cliché.
Il film si ispira chiaramente ai cinepanettoni dei fratelli Vanzina. Omaggiandone le ambientazioni e le dinamiche sociali, ma lo fa con un approccio moderno, ben realizzato e capace di intrattenere con intelligenza.
Un omaggio ai Vanzina, ma con una visione nuova
Sin dai titoli di testa, accompagnati da immagini di sciatori sulle piste di Cortina e da una colonna sonora nostalgica, è evidente il richiamo ai classici film natalizi degli anni ’80 e ’90. Tuttavia, Cortina Express non si limita a omaggiare: lo fa con l’intento di ribaltare la formula. L’anello della discordia, un simbolo centrale del film, funge da pretesto per intrecciare tre storie che esplorano il tema dell’apparenza e delle classi sociali. Veri ricchi, nuovi ricchi e finti ricchi si confrontano in un susseguirsi di gag e situazioni esilaranti.
Trama: intrecci di classe e comicità intelligente
Il film segue tre storie principali:
- Lillo, un cantante di scarso successo, porta la figlia a Cortina fingendo di essere famoso, spendendo soldi che non ha per impressionarla.
- Isabella Ferrari, nei panni di una truffatrice, tenta di attirare Lillo in una società di produzione in fallimento per salvarsi economicamente.
- Christian De Sica, membro squattrinato di una famiglia aristocratica, viene inviato a Cortina per impedire al nipote di sposare una donna “non all’altezza”.
Questi intrecci danno vita a una commedia brillante, dove l’umorismo nasce da dinamiche economiche e sessuali, ma senza mai scadere nel volgare.
La trasformazione del cinepanettone
Con Cortina Express, Eros Puglielli dimostra di avere una visione chiara su cosa debba essere una commedia di qualità. La regia si distingue per l’attenzione ai dettagli, con gag visive e sonore ben costruite. Un esempio iconico è la Ferrari scassata di De Sica, che diventa simbolo di una nobiltà decadente.
Anche la colonna sonora, spesso un punto debole delle commedie italiane, è curata e ben integrata nella narrazione, contribuendo a creare un’esperienza cinematografica più raffinata.
Christian De Sica: un ruolo inedito
Finalmente libero dal ruolo del seduttore incallito, De Sica interpreta un “servo astuto”, capace di tramare e creare intrecci con una malizia che strappa sorrisi e applausi. È una reinterpretazione del personaggio che lo ha reso famoso, ma con una maturità che aggiunge spessore al film.
Una critica al maschilismo, tra ironia e riflessione
Nonostante il tono leggero, il film non rinuncia a criticare alcuni stereotipi. La sessualità maschile, spesso minacciata dalla modernità, viene rappresentata in modo satirico. Le dinamiche di potere tra uomini e donne, così come la paura delle “contaminazioni” tra classi sociali, sono affrontate con un’ironia che rende il film più profondo di quanto possa sembrare.
Conclusione: un nuovo standard per il cinema popolare
Cortina Express dimostra che è possibile fare un cinema popolare di qualità, senza rinunciare all’intrattenimento. Se questo fosse il nuovo standard per le commedie italiane, potremmo essere di fronte a una vera rivoluzione.
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