La conferenza stampa
Anica – Associazione nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali, Apa – Associazione Produttori Audiovisiva e Cna – Cinema e Audiovideo, hanno convocato qualche giorno fa una conferenza stampa. Al centro delle polemiche i tagli al Fondo Cinema e della revisione del tax credit previsti nella bozza della legge di bilancio di quest’anno. Il provvedimento metterebbe a rischio 75mila posti di lavoro ma è ancora una bozza modificabile entro la fine dell’anno.
L’intervento discusso è l’articolo 110 interviene sulla legge 220 dell’anno 2016, riducendo il Fondo Cinema da 700 milioni a 550, che nell’anno successivo dovrebbero diventare 500. Ma non è l’unico intervento previsto. Nella nuova proposta vi è l’introduzione di un sistema di monitoraggio trimestrale sulle spese sostenute da questa legge e l’eliminazione dei vincoli di spesa minimi e massimi previsti per le risorse destinate ai contributi selettivi, alle attività e alle iniziative di promozione cinematografica. A tratti, sembra presente lo spettro del caso di Villa Pamphilj. La presidentessa dell’Apa ne ha parlato, prendendone le distanze e promettendo più controlli.
Un piccolo dato
La presidentessa dell’Apa, Chiara Sbarigia, ha ricordato che il settore vale 16,3 miliardi di euro e cresce del 9,3% annuo, contro una media nazionale del 2,9%.
Le reazioni
Ricordiamo che il settore del cinema non è solo quello di facciata, che ognuno può immaginare. I doppiatori, i truccatori e i cameramen sono importanti, ma gli strumenti che utilizzano sono forniti da una filiera. La crisi sarebbe di vaste dimensioni.
Il presidente dei produttori Anica ha commentato così l’accaduto: “Non c’è piena consapevolezza, ai piani alti, di ciò che sta per accadere. Il taglio di 150 milioni al Fondo Cinema e la modifica del credito d’imposta possono essere devastanti per un settore che negli ultimi anni ha rappresentato una delle poche industrie italiane in crescita. Dal 2016 tax credit ha sostenuto la produzione nazionale, attratto investimenti stranieri e generato occupazione e ricadute economiche sull’indotto”.
Il presidente di Cna crede che “senza un confronto con il Governo sulla tempistica dei tagli, rischiamo di trovarci dalla sera alla mattina con 70-75mila posti di lavoro cancellati. Sarebbe un piccolo dramma epocale”.
La presidentessa dell’Apa commenta: “Il tax credit è l’unico vero sostegno esistente per l’audiovisivo dal 2017. Senza quella quota, l’equilibrio economico delle produzioni salterebbe. … Grazie a questo strumento le imprese hanno potuto mantenere i diritti sulle opere e rafforzare le proprie library, diventando più competitive sui mercati internazionali”.

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