Nel panorama del cinema documentario contemporaneo, Jessica Sarah Rinland si distingue per la sua capacità di esplorare la connessione profonda e complessa tra esseri umani e natura. Presentato al Bellaria Film Festival 2025, il suo ultimo lavoro, Monólogo Colectivo, è una riflessione intima e poetica su questo rapporto, in cui la regista abbandona ogni pretesa didascalica per lasciare spazio all’osservazione pura.
Comprendere la connessione umana con la natura
Jessica Sarah Rinland non vede gli esseri umani come separati dalla natura. «Penso che facciamo tutti parte di un ecosistema, qualcosa a cui siamo tutti connessi. Quando il nostro rapporto o la nostra comprensione del mondo naturale si sviluppa, questo ci rende più empatici e tolleranti», ha spiegato la regista, sottolineando come il suo film cerchi di esplorare questa relazione profonda e spesso ignorata.
L’importanza dell’osservazione diretta
A differenza di molti documentari, Monólogo Colectivo non nasce con un obiettivo preciso. «Non parto mai con un’intenzione specifica. Mi interessa collaborare, scoprire nuove forme di conoscenza, osservare», racconta Rinland. Questa apertura ha permesso al film di svilupparsi in modo organico, mostrando interazioni autentiche tra esseri umani e animali.
Creare fiducia per narrare la verità
La costruzione di relazioni autentiche è fondamentale per il lavoro della regista. «Trascorro molto tempo a creare relazioni. Non è come se andassi in un posto imponendo qualcosa e poi me ne andassi. È una relazione duratura», afferma Rinland, spiegando come il suo cinema nasca dall’empatia e dal rispetto reciproco.
Superare l’antropocentrismo
Uno degli aspetti più originali di Monólogo Colectivo è la scelta di mettere da parte un approccio antropocentrico. «È stato osservando e guardando Maca e Alicia, le protagoniste, nel loro lavoro con gli animali», spiega. Mentre Maca lavora con animali destinati alla cattività, Alicia si occupa di quelli destinati alla liberazione, riflettendo due filosofie diverse.
Progetti futuri e nuove sfide
Jessica Sarah Rinland non si ferma. Sta lavorando a due libri, uno dei quali esplora il lavoro della regista argentina Narcisa Hirsch, e ha presentato una nuova installazione a San Sebastian. «Continuo a esplorare e a creare, lasciando che le mie idee si sviluppino attraverso le relazioni», conclude.