Introduzione alla Mostra del Cinema di Venezia
È trascorsa quasi una settimana dall’inizio della mostra cinematografica più antica del mondo, tra cinema, moda e politica. Come ogni anno i molti ospiti sono illustri e tutti cercano di far parlare di loro, ma i veri protagonisti rimangono i film. Tra i tanti in gara e non alcuni stanno facendo più scalpore, per qualità o per ciò di cui parlano. La prima settimana della Mostra del Cinema di Venezia è già densa di contenuti
“La grazia” di Paolo Sorrentino
Il film del regista italiano ha aperto le proiezioni del Festival di questo 2025. Toni Servillo, alla settima collaborazione con Sorrentino, è il protagonista: un anziano Presidente della Repubblica. Due sono i dilemmi che quest’ultimo dovrà affrontare: se concedere la grazia per attenuanti a due imputati di omicidio o se promulgare la legge sull’eutanasia. Il protagonista, profondamente cristiano, vivrà questa situazione con apprensione. È una pellicola di critica, come dice il regista stesso, alla politica attuale in cui il dubbio, sinonimo di intelligenza, non è nemmeno contemplato nel pacchetto di certezze che i politici d’oggi vantano.
Le recensioni su questo film sono pressoché tutte positive ma nessuna è entusiasmante o inneggia al capolavoro come spesso accade. L’attesa per l’uscita in sala è già molta, ma bisognerà aspettare metà gennaio.
https://milanoalcinema.it/la-grazia-sorrentino-sfida-le-coscienze-a-venezia/
Favino, il maestro di tennis che in molti vorrebbero
Ex tennista di alto profilo, Raul Gatti (Pierfrancesco Favino), è l’allenatore di un giovane atleta tredicenne, iper controllato dal padre nei suoi progressi. Sullo sfondo i personaggi che popolano il circolo di tennis e la tematica delle emozioni, come se quell’ambiente fosse una palestra dove allenarsi a portare a galla le emozioni. Il tennis, in questo momento molto popolare nello stivale grazie alle imprese dei nostri atleti, è un mezzo per far risaltare la costanza e l’impegno più che le vittorie. “Il Maestro” è un film che trasuda Italia ed emozioni da tutti i pori
Vladimir Putin: presente e assente alla Mostra di Venezia
Jude Law è arrivato a Venezia vestendo i panni del Presidente russo per presentare il film di Assayas “Il Mago del Cremlino”. L’opera è ambientata nel periodo di ascesa di Putin a inizio anni Novanta ed è ispirata all’omonimo libro di Giuliano da Empoli, poi sceneggiata dal regista, Assayas, e dallo scrittore Emmanuel Carrere. Paul Dano è il consigliere di un ex agente del KGB che diventerà l’uomo più potente della Federazione e il suo punto di vista ci racconta come sono le cose dall’altra parte.
Di certo questo è un film che strizza l’occhio alla politica attuale, senza, però, pendere troppo da una parte: è il racconto biografico di un uomo che influenza tutte le nostre vite. Le recensioni non sono ottime, si parla di una visione troppo occidentale e di qualcosa di irrealistico, però per molti è ancora un ottimo candidato alla vincita del Leone d’Oro
Jim Jarmusch: una certezza
“Father Mother Sister Brother” dalle recensioni sembra la riconferma della bravura del regista americano. Tre Paesi, tre famiglie: un trittico di storie intime e attuali ambientata e a Dublino, Parigi e il nord-est degli USA. Definito “anti-film d’azione” (https://www.labiennale.org/it/cinema/2025/venezia-82-concorso/father-mother-sister-brother) dal regista e poetico da molti critici è forse, tra questi, il film più sperimentale. Dopo sei anni di silenzio il regista prova ad immortalare le emozioni quotidiane e vere, con un lungometraggio che raccoglie molti dettagli ma senza stereotipi o giudizi
Conclusione
Di certo ci sono altri film della Biennale che potevano essere citati, ma questi sono i più rappresentativi, a mio parere. Il Festival del Cinema di Venezia è sempre un’occasione per l’uscita di ottimo cinema e per la scoperta di nuove future stelle. L’attesa che i film escano in sala è tanta quanta quella di sapere chi vincerà il Leone d’Oro, ma ci sarà ancora più gusto nel vedere le pellicole dopo così tanto hype.