Recensione After the Hunt: prima parte
Per fare una recensione al film After the Hunt non si può che partire dall’evento iniziale, direi scatenante: la violenza. Ma non vi è una risposta definitiva a ciò che è avvenuto, rimane presunta per tutto il tempo, anche nel finale ambientato ad anni di distanza. Non vi sono risposte ma nemmeno un pensiero univoco che possa spingerci verso un’idea: vi sono solamente informazioni contrastanti, tant’è che la protagonista stessa non sa con chi schierarsi. Il vero fulcro sono i rapporti di potere che dirigono le dinamiche di tutto il girato, basate sul denaro o sul ruolo istituzionale, e che cos’è più importante? Perché la risposta determinerebbe chi ha davvero vinto, se Alma o Hank. Il tema è se ci sia davvero qualcuno che vince, e quindi qualcuno che perde. Ma non sembra, basandoci sul finale.
Riprendendo la domanda su cosa sia più importante tra denaro e ruolo istituzionale, alcuni personaggi sembrano schierarsi. Hank, povero da sempre, vorrebbe ottenere un buon posto nel Dipartimento della Facoltà di Filosofia, ma non ce la fa. Riesce, però, a diventare molto benestante. I soldi non compaiono mai nel film e l’inquadratura dei venti dollari nel finale è ancora più importante, quando Hank li “sbatte in faccia” alla telecamera. Alma, invece, ottiene un ruolo di prestigio, ciò a cui da sempre aspirava. Maggie proviene da una ricca famiglia e avrà successo nella vita.
La seconda parte della recensione
Partiamo da una parte importantissima di una pellicola: il titolo. “La caccia”, subito ci viene in mente preda e predatore. Ma non vi è una distinzione netta nel film tra queste due figure, ognuno ha un obiettivo di cui si mette a caccia e nel momento in cui lo fa diventa vulnerabile, diventa anch’egli una preda. Maggie e Hank seguono una chiara dinamica: Maggie è la preda di Hank se la violenza è davvero avvenuta, ma lui diventa la preda di lei dopo la denuncia. La cattedra è la preda dei due professori, ma Alma è anche la preda del suo passato. Frederick è predatore delle attenzioni di Alma, ma anche preda perché si rende vulnerabile.
Una curiosità: le mani
Guadagnino dà particolare importanza alle mani nel girato. Le parole dei protagonisti non danno chiare risposte, e allora sono i dettagli che possono darcene. In questo caso il regista sceglie le mani per farci comprendere gli stati d’animo e i pensieri dei vari personaggi. È un’immagine ricorrente nelle scene più importanti. Basti pensare alla festa iniziale in cui la mano di Hank si appoggia sul ginocchio di Maggie, quasi a premonire il fatto.

