UnArchive Found Footage Fest 2026: aperta la call per la IV edizione a Roma

UnArchive Found Footage Fest 2026

Il festival internazionale dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio torna a Trastevere dal 26 al 31 maggio 2026. Candidature aperte fino al 15 gennaio.


Il cinema d’archivio torna protagonista con UnArchive Found Footage Fest 2026, l’unico festival internazionale dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio, promosso e organizzato dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD). La call for entries è ufficialmente aperta: filmmaker, videoartisti, animatori e performer di tutto il mondo possono inviare le proprie opere fino al 15 gennaio 2026. L’appuntamento con la quarta edizione del festival è fissato dal 26 al 31 maggio 2026 nel cuore di Trastevere, a Roma, confermando la direzione artistica di Alina Marazzi e Marco Bertozzi.


Un festival che valorizza la memoria attraverso l’arte

Dopo il grande successo della scorsa edizione, che ha registrato oltre 6.000 spettatori e 100 opere da 50 paesiUnArchive Found Footage Fest 2026 torna con l’obiettivo di esplorare le potenzialità del cinema d’archivio come strumento di riflessione sul presente. Il cuore dell’evento resta il concorso internazionale, aperto a opere audiovisive di ogni genere, formato e durata, purché prodotte dal 2023 in poi.

Il filo conduttore è il found footage, ovvero l’arte di rielaborare materiali preesistenti per creare nuove narrazioni. In un’epoca dominata dalla sovrapproduzione di immagini, questa pratica invita a ripensare il linguaggio visivo e a interrogarsi sulla funzione sociale del cinema come archivio vivente della memoria collettiva.


Premi e opportunità per i creativi

La sezione competitiva dell’UnArchive Found Footage Fest 2026 prevede tre riconoscimenti principali:

  • UnArchive Award, assegnato alla migliore opera in concorso;
  • Best Feature-length Award, dedicato ai film oltre i 60 minuti;
  • Best Short Award, riservato ai lavori sotto i 60 minuti.

Ma le opportunità per gli autori non finiscono qui. Tutti i partecipanti selezionati riceveranno 3 minuti gratuiti di materiale d’archivio AAMOD, da utilizzare per la realizzazione della loro prossima opera. Un modo concreto per stimolare la sperimentazione e incoraggiare nuovi sguardi sul passato.

Accanto al concorso principale, il festival ospiterà sezioni non competitive su invito, dedicate a mostre, performance, retrospettive e omaggi. Una programmazione ampia che mira a fondere linguaggi diversi – dal cinema alla videoarte, dal documentario all’installazione – in un dialogo aperto tra forme artistiche e riflessioni contemporanee.


Un ponte tra memoria e futuro

Il found footage non è solo una tecnica, ma un atto politico e poetico. Recuperare materiali del passato, rimontarli, reinterpretarli significa ridare voce a frammenti dimenticati della storia, restituendo loro un nuovo senso. È questa la filosofia alla base dell’UnArchive Found Footage Fest, che si conferma come punto di riferimento internazionale per chi lavora sull’immagine d’archivio come strumento di indagine sociale e culturale.

Come affermano i direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi, l’obiettivo è «stimolare letture critiche del presente attraverso la memoria visiva, trasformando gli archivi in spazi vivi di creazione». In un momento storico in cui il cinema è sempre più digitale e frammentato, il festival romano rappresenta un invito a riscoprire la matericità del tempo registrato, la poesia dei formati analogici e la potenza evocativa delle immagini che ritornano.


Come partecipare all’edizione 2026

La candidatura delle opere è semplice e completamente online. I filmmaker interessati possono presentare i propri lavori su FilmFreeway, oppure consultare il bando ufficiale disponibile sul sito www.unarchivefest.it. Le opere ammesse devono essere state prodotte a partire dal 2023 e utilizzare materiali d’archivio in modo creativo o sperimentale.

La selezione ufficiale sarà annunciata nella primavera del 2026, in vista del festival che animerà Trastevere con proiezioni, dibattiti, incontri con gli autori e installazioni interattive.


UnArchive Found Footage Fest: un laboratorio di memoria collettiva

Il successo crescente del festival dimostra quanto il pubblico contemporaneo sia attratto dal potere evocativo delle immagini d’archivio. In un’epoca in cui la realtà viene continuamente riscritta e reinterpretata, UnArchive Found Footage Fest 2026 si propone come spazio di libertà creativa, dove passato e futuro si incontrano per dare forma a nuove visioni.

Roma si conferma così capitale del cinema d’autore e dell’innovazione audiovisiva, ospitando un evento che unisce ricerca artistica e impegno civile, memoria storica e riflessione politica. Un appuntamento imperdibile per chi crede che il cinema sia ancora un mezzo capace di cambiare la percezione del mondo.