Il Göteborg Film Festival si prepara a celebrare la sua 48ª edizione dal 24 gennaio al 2 febbraio con un ricco programma di 270 titoli provenienti da 83 Paesi. Un’edizione che segna una svolta con l’arrivo della nuova direttrice artistica Pia Lundberg, pronta a raccogliere l’eredità di Jonas Holmberg dopo dieci anni di direzione. La sfida? Conservare il ruolo di avamposto del cinema nordico, mantenendo una visione aperta e universale.
Un’apertura simbolica: Safe House
Il festival si aprirà con Safe House, diretto dal norvegese Eirik Svensson e interpretato da Kristine Kujath Thorp, già protagonista di Sick of Myself. La pellicola racconta la storia di una dottoressa di Medici Senza Frontiere che, durante la guerra civile nella Repubblica Centrafricana del 2013, dà rifugio a un profugo musulmano. Un racconto intenso e attuale, che vedrà nel cast anche Alexander Karim(Gladiator II) e Alma Pöisty (Tove).
Le pellicole in concorso nella Nordic Competition
La sezione Nordic Competition proporrà nove film in gara per il premio di 400.000 corone svedesi (circa 35.000 euro). Tra le opere selezionate figurano le prime regie delle svedesi Maria Eriksson-Hecht e Fanny Ovesen con, rispettivamente, il racconto di formazione Kevlar Soul e l’avventurosa Live a Little, che segue due amiche in viaggio per l’Europa. Dalla Danimarca arriva Sauna, una storia d’amore queer firmata Mathias Broe, mentre la regista Sylvia Le Fanu debutterà con My Eternal Summer. A competere saranno anche Magnus von Horn con The Girl with the Needle, Rúnar Rúnarsson con When the Light Breaks, Dag Johan Haugerud con Love e Pirjo Honkasalo con Orenda.
Documentari nordici: storie di realtà e resistenza
Ventisei lungometraggi saranno presentati in anteprima mondiale, tra cui Ultras di Ragnhild Ekner, uno studio sulle tifoserie svedesi; Kyiv Soloists di Trond Kvig Andreassen, dedicato a un ensemble musicale ucraino che riceve notizie della guerra mentre si trova in tournée in Italia; e The Dialogue Police di Susanna Edwards, che racconta le dinamiche tra attivisti e forze dell’ordine durante le manifestazioni. Questi documentari sono stati inseriti nella Nordic Documentary Competition, sezione che esplora storie contemporanee capaci di mettere in discussione il presente.
Le serie evento e le nuove proposte
Tra le opere più attese troviamo l’adattamento di Tomas Alfredson della serie tratta da Faithless di Ingmar Bergman e Liv Ullmann e la nuova miniserie surreale di Jimmy Olsson, At Arm’s Length, con le attrici Anna Odell e Tuva Novotny. Spicca anche Once Upon a Time, There Was a Now, il progetto saggistico del maestro Jan Troell, che riflette sul tempo e la memoria.
Premi alla carriera e il focus “Disobedience”
L’edizione 2025 renderà omaggio alle carriere di Julie Delpy, Thomas Vinterberg e Mohammad Rasoulof, quest’ultimo presenterà anche The Seed of the Sacred Fig, premiato al Festival di Cannes. Quest’anno, il focus speciale sarà intitolato “Disobedience” e ospiterà 14 lungometraggi dedicati al tema della disobbedienza civile e delle sue implicazioni. Tra i film selezionati troviamo Undercover: Exposing the Far Right di Havana Marking, Farming the Revolution di Nishtha Jain, April di Dea Kulumbegashvili e The Flats di Alessandra Celesia.
Un invito alla riflessione sulla disobbedienza
«Quando la disobbedienza supera il limite? Qual è il prezzo giusto per il cambiamento in una società democratica?» recita la presentazione del focus. Gli organizzatori auspicano che le storie presentate ispirino il pubblico, mostrando come ogni “no” coraggioso possa rappresentare l’inizio di una trasformazione collettiva. «Siamo pronti per questo cambiamento, ora più che mai», dichiarano gli autori del festival.
Il programma completo
Il Göteborg Film Festival 2025 promette di essere un viaggio tra arte, impegno e storie di resilienza. Per consultare l’intero programma e scoprire le proiezioni in anteprima, visita il sito ufficiale dell’evento qui.