Intervista a Giulio Greco (2)

Un piccolo capitolo

L.L. Hai collaborato con Sorrentino. Com’è stato?

G.G. Abbiamo lavorato insieme una settimana, non avevo un ruolo grande in questo progetto. Sicuramente l’incontro con lui è stato interessante: è una persona di grande calma, di grande gentilezza e profondità culturale. Questa luce che ha negli occhi è veramente stupefacente.

Una chicca: io avevo appena pubblicato un libro e lui anche, così ce li siamo scambiati.

Prophecy

L.L. Invece, passando al tuo ultimo film Prophecy. Ti chiedo un bilancio.

G.G. È uscito al cinema, adesso è su Disney Plus, è un film a cui sono estremamente legato perché ho lavorato con delle persone stupende. Brandon Box, che è la casa di produzione, fa dei progetti molto interessanti; sono molto legato anche al produttore Andrea Sgaravatti, grandissimo amico.

È un progetto italiano ma pop, molto creativo in cui tutti i talent che hanno partecipato sono persone di grande brillantezza, giovani veramente bravi. Mi piace perché c’è stato tanto amore intorno a questo progetto: il pubblico ha reagito veramente bene, le persone ci hanno seguito e supportato in ogni momento e questo ci ha permesso di andare bene al cinema e adesso su Disney.

Chi lo sa, magari c’è un sequel ma questo non te lo posso ancora dire.

Prophecy mi piace perché è stata l’ennesima occasione di sperimentare il ruolo del cattivo. Ultimamente mi stanno chiamando spesso per fare l’antagonista, ma sono cattivi diversi in Supersex, Prophecy e nel film che sta per uscire The krampus rises, un horror in inglese di cui è stata già fatta un’anteprima privata. Qui non sono un antagonista, sono più un personaggio che rema contro nel film che ha peculiarità diverse rispetto agli altri film. Mi piace molto spaziare nel ruolo dell’antagonista; quando ero ragazzino avrei preferito più essere il buono in luce, invece oggi, rivedendo il percorso che sto facendo anche in altri progetti che stanno per uscire, devo dire che faccio ciò che non posso fare nella vita di tutti i giorni. Faccio quello che fondamentalmente non sono, però mi permette di scavare negli antri più bui della mia personalità e mi permette di scoprire tanti lati. Nel buio ci sono tante verità. Scopriamo la nostra parte più

L.L. Ancestrale

G.G. Esatto, l’Es di Freud. Ed è molto importante: oggi mi sento molto più completo. Tutti i progetti artistici ti lasciano qualcosa, che tu lo voglia o meno, è impossibile che non accada; almeno a me lasciano sempre tanto. Dopo Supersex ho avuto la possibilità, in certi momenti, di approfondire delle dinamiche che fino a quel momento non avevo approfondito. O meglio, non ne avevo preso coscienza. Prophecy altri lati: mi ha messo nei panni di un uomo più grande, con una sorta di paura di vivere, quindi una necessità di schiacciare gli altri per esistere.