Milano, cuore pulsante dell’Italia contemporanea, è sempre più presente nel panorama televisivo nazionale. Sul piccolo schermo, la città assume volti diversi: da capitale della moda e del design a teatro di indagini poliziesche e tensioni sociali. Le serie TV italiane, negli ultimi anni, hanno scelto questa città come sfondo e protagonista, restituendone un’immagine complessa e affascinante. Questo articolo esplora come viene raccontata Milano nelle fiction italiane, attraverso esempi concreti e generi differenti.
Milano, set naturale e simbolico
La città viene utilizzata non solo come sfondo visivo, ma anche come simbolo narrativo. Serie come 1992, 1993 e 1994 (Sky) utilizzano Milano come centro del potere economico e politico durante Tangentopoli. Location come il Pirellone, Palazzo di Giustizia e i quartieri finanziari sono protagonisti silenziosi della trama. Anche Diavoli (Sky), con Patrick Dempsey e Alessandro Borghi, rappresenta una Milano globale e finanziaria, quasi una “Wall Street europea”.
Il realismo urbano nelle fiction poliziesche
Il lato oscuro della città trova spazio in molte serie crime. In R.I.S. – Delitti imperfetti (Mediaset), Milano fa da sfondo a complesse indagini scientifiche, rivelando il volto investigativo della città. Un altro esempio è La compagnia del cigno (Rai), che pur non essendo una serie crime, mostra un realismo urbano legato alla formazione giovanile e alla vita quotidiana, spesso dura, in una grande metropoli.
In Blanca (Rai), sebbene la protagonista sia a Genova, alcune sequenze significative sono ambientate a Milano per rappresentare spazi urbani più complessi, in particolare durante le scene d’azione.
La Milano glamour e modaiola
Milano è sinonimo di moda e design, e alcune serie TV italiane lo mettono in primo piano. Made in Italy (Amazon Prime Video, Mediaset) è un chiaro esempio: ambientata negli anni ’70, racconta la nascita dell’editoria di moda e l’ascesa del prêt-à-porter italiano, con set realizzati in luoghi iconici come la Triennale e via Montenapoleone.
Anche Call My Agent – Italia (Sky) punta sull’ambiente dello spettacolo, con scene ambientate tra studi fotografici, red carpet e terrazze affacciate sullo skyline milanese. La città è qui raccontata come epicentro creativo e glamour.
Serie TV e trasformazioni sociali
Milano, come città in continua evoluzione, è lo scenario ideale per narrazioni che esplorano le dinamiche sociali. In Bang Bang Baby (Amazon Prime Video), la Milano degli anni ’80 si mescola con l’estetica pop e la criminalità organizzata, offrendo una visione distorta ma affascinante della città.
In Summertime (Netflix), anche se l’ambientazione principale è la riviera romagnola, la protagonista si trasferisce a Milano per l’università, rappresentando il passaggio a una città più grande e complessa, simbolo di crescita e cambiamento.
Curon (Netflix), pur essendo ambientata principalmente in Trentino-Alto Adige, mostra personaggi che si spostano a Milano per motivi lavorativi, segno della sua centralità nella narrazione italiana.
Conclusioni
Il piccolo schermo ha trasformato Milano in un vero e proprio personaggio narrativo. Le serie TV italiane ne raccontano le mille sfaccettature: la città come centro finanziario, come capitale della moda, come spazio di tensioni sociali o di sogni da inseguire. Milano si conferma un laboratorio ideale per la fiction, dove passato, presente e futuro si intrecciano nel racconto visivo. Sempre più spesso, le produzioni italiane scelgono questa città non solo per la sua estetica, ma per ciò che rappresenta nel tessuto culturale e sociale del Paese.