
Challengers
Un film che rappresenta una categoria in via di estinzione
Nell’attesa delle nomination per gli Oscar 2025, la domanda su Challengers, diretto da Luca Guadagnino, solleva questioni più profonde di quelle legate al semplice gradimento personale. La pellicola, interpretata da Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, non è solo una storia di triangoli amorosi nel mondo del tennis, ma rappresenta un tipo di cinema che sta progressivamente scomparendo: il dramma di medio budget, accessibile e intelligente, destinato a un pubblico adulto.
Questo genere, un tempo fulcro della stagione dei premi, rischia di diventare solo un ricordo. Eppure, film come Challengers, che bilanciano intrattenimento e qualità artistica, incarnano ancora ciò che dovrebbe essere celebrato agli Oscar.
Perché ‘Challengers’ merita una nomination per il miglior film
La forza di Challengers risiede nella combinazione di una sceneggiatura astuta, una regia impeccabile e interpretazioni straordinarie. Guadagnino costruisce un universo narrativo complesso e coinvolgente, mentre la fotografia elegante e la chimica tra gli attori aggiungono profondità alla storia. Con un incasso di 50 milioni di dollari al botteghino domestico, il film dimostra che il cinema di qualità può ancora attrarre un pubblico significativo.
Il film offre tutto ciò che un candidato al miglior film dovrebbe avere: romanticismo, mistero, tensione emotiva e un’esecuzione tecnica impeccabile. Se gli Oscar ignorassero una pellicola come questa, rimarrebbe la domanda: «Quali film meritano davvero spazio nella competizione?».
Il problema del sistema attuale degli Oscar
Gran parte dei film che ricevono attenzione agli Oscar appartengono a due categorie opposte: da un lato, i blockbuster di grande successo come Barbie e Oppenheimer; dall’altro, i drammi artistici di nicchia, spesso elogiati dai festival ma trascurati dal grande pubblico. Challengers, invece, si colloca nel mezzo: un film con un’anima popolare e un cuore artistico, un mix sempre più raro.
Non si tratta di sminuire film come The Brutalist o A Real Pain, ma il predominio di pellicole iper-intellettuali sta allontanando gli Oscar dal loro scopo originario: celebrare il cinema che parla al pubblico senza compromettere la qualità.
Una questione di equilibrio e inclusività
Gli Oscar non dovrebbero ignorare film come Challengers, che incarnano il meglio del cinema di intrattenimento intelligente. Guadagnino riesce a rendere il film divertente, romantico e significativo, un’opera capace di conquistare sia i critici che gli spettatori. Nominare Challengers per il miglior film non è solo un riconoscimento al suo valore, ma un segnale importante: l’industria cinematografica deve produrre più film di questo tipo per assicurarsi un futuro.
Conclusioni
Se gli Oscar 2025 escludessero Challengers, confermerebbero una tendenza snobistica che rischia di alienare il pubblico generale. Come ha scritto il critico Owen Gleiberman: «Un film così divertente e popolare non è all’altezza degli standard?». Una domanda retorica che ci spinge a riflettere sul vero significato degli Academy Awards. Celebrando Challengers, gli Oscar possono riaffermare la loro rilevanza e il loro impegno per un cinema che unisce arte e pubblico.