Il festival anticipa a luglio: cinema, paesaggio e pensiero critico si incontrano a Salina per un’edizione che guarda al futuro e parla al mondo
SalinaDocFest cambia pelle: il cinema del reale incontra l’estate
Il SalinaDocFest 2025, giunto alla 19ª edizione, annuncia una trasformazione radicale: le date si spostano dal tradizionale settembre a pieno luglio, dal 15 al 20, con l’obiettivo dichiarato di ampliare il pubblico, attrarre i giovani, intercettare il turismo culturale e, soprattutto, affermare con forza il documentario narrativo come forma d’arte accessibile, coinvolgente e universale.
Una decisione che parla di strategia e visione: portare il festival nel cuore dell’estate significa fare di Salina non solo una meta turistica, ma un centro pulsante di cultura e cinema, in un dialogo continuo tra paesaggio, comunità e racconto.
Salina e il cinema: una lunga storia d’amore
Salina, perla dell’arcipelago delle Eolie, è da sempre terra di cinema. Negli anni Cinquanta, la Panaria Film vi stabilì uno dei suoi cuori operativi. Da allora, registi del calibro di Roberto Rossellini, William Dieterle, Nanni Moretti e Michael Radford hanno scelto le isole per ambientare opere diventate patrimonio della cinematografia mondiale.
Il SalinaDocFest raccoglie questo lascito e lo proietta nel futuro: l’isola si trasforma in un laboratorio narrativo a cielo aperto, dove proiezioni, incontri e performance si svolgono in scenari spettacolari – piazze, giardini mediterranei, terrazze vista mare, antichi porticcioli – restituendo allo spettatore un’esperienza immersiva e sensoriale.
Un’identità femminile forte e consapevole
Ideato e diretto dalla regista e saggista Giovanna Taviani, il festival nasce con una forte vocazione sociale e femminile: fin dall’esordio nel 2007, il SalinaDocFest ha affrontato temi come le identità fragili, la condizione femminile, le migrazioni, i conflitti culturali, proponendo il documentario come strumento di riflessione, denuncia e poesia.
Al fianco di Taviani, Giulia Giuffrè – oggi Presidente dell’Associazione SalinaDocFest – ha contribuito a rafforzare il legame con il territorio, promuovendo sostenibilità, cultura d’impresa e valorizzazione del Mezzogiorno. Una sinergia che ha saputo coniugare rigore artistico e progettualità concreta, alimentando un festival coraggioso, necessario e profondamente etico.
La presenza, in questa edizione, della giornalista e critica cinematografica Silvia Bizio, storica firma de la Repubblica e figura di rilievo nei festival internazionali, aggiunge una forte impronta globale al SalinaDocFest 2025, consolidando l’apertura verso il dialogo interculturale e la scena internazionale.
Tema 2025: nuove parole, nuove immagini
Il titolo della 19ª edizione è ambizioso e urgente: Nuove Parole / Nuove Immagini. In un’epoca in cui il linguaggio rischia di essere svuotato e strumentalizzato, e le immagini sono spesso schiacciate dalla logica dell’algoritmo, il festival si propone di restituire profondità, responsabilità e consapevolezza al racconto.
In programma incontri, proiezioni e dialoghi con registi, pensatori e scrittori, per esplorare il potenziale del documentario come forma di resistenza culturale, lente d’ingrandimento sulla realtà e strumento critico verso l’omologazione comunicativa.
Sei film in gara nel Concorso Internazionale
Il cuore pulsante del SalinaDocFest rimane il Concorso Internazionale del Documentario Narrativo. Sei opere selezionate, capaci di unire qualità cinematografica e impegno civile, si contenderanno i premi:
- Premio Palumbo Editore al Miglior Documentario
- Premio Media Fenix al Miglior Montaggio
- Premio Signum del Pubblico
Accanto al concorso principale, nuove sezioni arricchiscono il programma, come “I Mestieri del Cinema”, che quest’anno si concentra sulle colonne sonore e sui compositori, evidenziando il ruolo fondamentale del suono nel processo narrativo audiovisivo.
Oliver Stone ospite d’onore
Tra gli ospiti più attesi, il regista statunitense Oliver Stone, tre volte Premio Oscar, sarà protagonista di un dialogo pubblico con Silvia Bizio, in cui ripercorrerà le tappe salienti della sua carriera: da Platoon a Snowden, da JFK a Lula. Sarà inoltre proiettato il suo film Salvador (1986), cui seguirà un omaggio a Val Kilmer, indimenticabile interprete di The Doors.
Anteprima a Messina: un ponte tra terra e mare
Il 7 e 8 giugno 2025, il SalinaDocFest farà tappa a Messina con un’anteprima realizzata con il sostegno della Fondazione Messina per la Cultura e il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana. Sarà l’occasione per assegnare il Premio SDF – Fondazione Messina per la Cultura a Elio Germano. Che discuterà con Marcello Sorgi sul valore morale della parola nell’epoca della post-verità.
Tra gli altri ospiti annunciati figurano Lidia Ravera, Matteo Malatesta e Marco Morricone, in un programma che si annuncia ricco di spunti e riflessioni culturali.
Una rete di sostegno pubblico e privato
Il festival si regge su un sistema virtuoso di partenariati tra pubblico e privato. Dal Ministero della Cultura alla Regione Siciliana, dai Comuni di Malfa e Santa Marina Salina alla Fondazione Messina per la Cultura. Fino a una rete di sponsor locali e nazionali che va da Crédit Agricole Italia a Irritec, da Pistì a Hotel Signum. Il SalinaDocFest dimostra come il cinema possa essere volano per lo sviluppo territoriale, economico e identitario.
L’isola come palcoscenico culturale
Tutto, al SalinaDocFest, è pensato per valorizzare l’isola. Ogni evento è un’occasione per mettere in relazione paesaggio e racconto, comunità e visione, turismo e impegno sociale. Un modello replicabile, che fa di Salina un punto di riferimento per un nuovo modo di pensare e vivere i festival. Non come contenitori di film, ma come esperienze culturali totali, capaci di lasciare un segno nel territorio e nel pubblico.