Un documentario che svela il lato intimo e complesso di una delle più grandi stelle del cinema, con aneddoti inediti e materiali d’archivio unici.
Il documentario: un ritratto inedito di Elizabeth Taylor
Elizabeth Taylor: l’ultima diva, il documentario diretto da Nanette Burstein, arriva su Sky e Now il 27 dicembre. Un regalo natalizio posticipato per tutti gli appassionati di cinema che vogliono scoprire un lato inedito e più umano di una delle più celebri star di Hollywood. Burstein, già candidata all’Oscar per il documentario On the ropes, offre un ritratto intimo e straordinariamente sincero della vita di Elizabeth Taylor, attingendo a settanta ore di interviste inedite concesse dall’attrice stessa.
Attraverso conversazioni risalenti al 1964 e al 1985, il documentario esplora i retroscena della sua vita personale e professionale, svelando una donna in costante tensione tra la sua immagine pubblica e i desideri di rispetto e indipendenza.
Una carriera e una vita tra trionfi e tormenti
Elizabeth Taylor non è stata solo una diva dal fascino magnetico, ma anche un’icona complessa, costellata da successi e sfide personali. La sua carriera, iniziata come attrice bambina alla Metro Goldwyn Mayer, è stata segnata da una straordinaria versatilità che l’ha portata a vincere due Oscar: il primo per Venere in visone (1960) e il secondo per Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966).
Tuttavia, dietro la gloria si celavano fragilità profonde. La Taylor ha raccontato con autoironia il suo primo Oscar, ricevuto mentre si stava riprendendo da una tracheotomia: «L’ho vinto grazie alla polmonite». Ma il vero dramma si consumava lontano dai riflettori, tra matrimoni falliti, dipendenze, depressione e una costante lotta per mantenere il controllo sulla propria immagine in un’industria spesso spietata.
I matrimoni e gli scandali
I sei matrimoni di Elizabeth Taylor sono leggendari quanto i suoi film. Dall’unione con Conrad “Nicky” Hilton Jr., erede violento di una fortuna alberghiera, al burrascoso rapporto con Richard Burton, marito per ben due volte, ogni relazione ha lasciato un segno nella sua vita.
La Taylor stessa ha descritto il suo primo matrimonio come un errore dettato dall’ingenuità: «Ero innamorata dell’amore, ma non ero pronta per essere un’adulta. Sono stati commessi errori terribili». Tra tradimenti, litigi e momenti di passione, la sua vita sentimentale ha rappresentato un teatro di grande vulnerabilità, spesso amplificato dai media.
L’impegno sociale: l’eredità di Elizabeth Taylor
Verso la fine della sua vita, Elizabeth Taylor ha trovato una nuova missione attraverso l’Elizabeth Taylor Aids Foundation, che ha giocato un ruolo cruciale nella lotta contro l’Aids. Dopo aver perso amici intimi come Rock Hudson, l’attrice ha deciso di utilizzare la sua influenza per sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia che, all’epoca, era ancora circondata da stigma e silenzio.
Come ha ricordato Elton John, «Ha alzato la sua voce quando nessuno era pronto a farlo. Questa è la sua vera eredità».
Il documentario: un viaggio nel dietro le quinte
Oltre alla narrazione pubblica, il documentario si distingue per il suo approccio diretto e senza filtri, mostrando gli aspetti più vulnerabili e inediti della diva. Dai suoi tormenti adolescenziali sul set, dove le relazioni “romantiche” erano spesso orchestrate per motivi pubblicitari, ai dolori personali legati alla sua immagine e alla salute, emerge il ritratto di una donna straordinariamente forte e determinata.
Una figura immortale
Elizabeth Taylor è stata una figura che ha saputo andare oltre il mito di Hollywood, rappresentando l’archetipo della donna combattiva e indipendente. Con occhi magnetici e un carisma che ha conquistato generazioni, il suo nome rimane sinonimo di eleganza, passione e coraggio.