Autore sensibile e visionario, ha raccontato disabilità e adolescenza con coraggio e autenticità. Tra le sue opere “Il primo giorno d’inverno” e “I corpi estranei”
Si è spento a 49 anni il regista milanese Mirko Locatelli
Il cinema italiano perde una delle sue voci più delicate e profonde: Mirko Locatelli, regista e sceneggiatore milanese, è morto a soli 49 anni il 31 maggio 2025 a Casorzo Monferrato, in provincia di Asti, dopo una breve malattia. Nato a Milano il 22 ottobre 1974, Locatelli ha dedicato la sua vita all’arte con una straordinaria capacità di affrontare temi complessi come la disabilità, l’adolescenza e l’inclusione, lasciando un segno indelebile nel cinema d’autore italiano.
Una carriera costruita sulla resilienza e sull’amore per il racconto umano
Locatelli ha saputo trasformare la sua personale esperienza di tetraplegia, conseguenza di un incidente in adolescenza, in un motore creativo potente, dando voce a storie intense e profondamente umane. Dopo gli studi umanistici all’Università degli Studi di Milano, si è avvicinato al mondo della comunicazione e del giornalismo, collaborando con testate come Vivimilano del Corriere della Sera, per poi dedicarsi completamente al cinema a partire dal 2002.
Con la sceneggiatrice Giuditta Tarantelli, compagna di vita e coautrice di tutte le sue opere, ha fondato la casa di produzione Officina Film, diventata punto di riferimento per il cinema indipendente.
Dall’esordio a Venezia al successo internazionale
Nel 2008 arriva l’esordio alla regia con il film “Il primo giorno d’inverno”, presentato nella sezione Orizzonti alla 65ª Mostra del Cinema di Venezia. Un’opera delicata e potente, che già mostrava il tratto distintivo del suo sguardo autoriale: attenzione ai giovani, introspezione e atmosfere sospese.
Nel 2013 fonda Strani Film e dirige “I corpi estranei”, interpretato da Filippo Timi, selezionato in diversi festival e accolto con entusiasmo dalla critica. Nel 2018 è la volta di “Isabelle”, con la grande Ariane Ascaride protagonista: il film ottiene il Premio per la Miglior Sceneggiatura al Montreal World Film Festival.
La sua ultima opera, “La memoria del mondo” (2022), con Fabrizio Falco, è stata presentata in anteprima mondiale al Torino Film Festival, nella sezione Nuovi Mondi, confermando una poetica sempre più matura e raffinata.
Una factory artistica tra le colline del Monferrato
Negli ultimi anni, Locatelli si era trasferito in Piemonte, nell’astigiano, dove aveva creato una sorta di factory creativa. Attori, autori e registi lo raggiungevano a Casorzo Monferrato per collaborare e condividere idee. Proprio lì era in preparazione il suo prossimo film, rimasto purtroppo incompiuto.
Un’eredità di coraggio, poesia e umanità
La figura di Mirko Locatelli lascia un vuoto profondo nel mondo del cinema italiano, ma anche un’eredità ricca di significato: quella di un autore che ha saputo trasformare le difficoltà in forza creativa, che ha dato spazio a personaggi marginali, silenziosi, veri. Un narratore dell’anima, un regista del non detto, che ha saputo parlare con autenticità e delicatezza anche nei momenti più bui.
«La sua opera continuerà a ispirare le nuove generazioni di cineasti», si legge nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa, a firma di Antonio Pirozzi, che ha seguito la promozione dei suoi ultimi due film.