La resurrezione secondo Mel Gibson: il sequel della Passione prende vita a Cinecittà Mel Gibson si prepara a dirigere il seguito del suo celebre film del 2004, “La Passione di Cristo”. La nuova pellicola, intitolata “La Resurrezione di Cristo”, inizierà le riprese nell’agosto 2025 presso gli storici studi di Cinecittà a Roma. Lo riporta Variety.
Un ritorno atteso
Dopo oltre due decenni dal successo mondiale di “La Passione di Cristo”, che ha incassato quasi 612 milioni di dollari, Gibson torna a esplorare le vicende bibliche, concentrandosi questa volta sugli eventi successivi alla crocifissione di Gesù. Jim Caviezel riprenderà il ruolo di Gesù, mentre Maia Morgenstern e Francesco De Vito torneranno rispettivamente nei panni di Maria e Pietro.
Una narrazione audace
In una recente intervista, Gibson ha descritto il film come “un trip psichedelico”, suggerendo un approccio narrativo non lineare che esplora diverse dimensioni e realtà. Il regista ha accennato all’intenzione di rappresentare la caduta degli angeli e di esplorare l’inferno, promettendo una rappresentazione visivamente e tematicamente audace.
Mel Gibson La Resurrezione di Cristo: sfide tecnologiche
Data la distanza temporale tra i due film, una delle principali sfide sarà rappresentare gli attori con l’aspetto che avevano nel primo film. Gibson ha menzionato l’uso di tecniche avanzate di ringiovanimento digitale per garantire la continuità visiva dei personaggi.
Controversie e aspettative
Nonostante le controversie passate legate alle sue dichiarazioni e comportamenti, Gibson prosegue con determinazione nella realizzazione di questo progetto. L’industria cinematografica e il pubblico attendono con interesse di vedere come il regista affronterà temi complessi e spirituali in questa nuova opera.
Conclusione
“La Resurrezione di Cristo” si preannuncia come un progetto ambizioso che mira a esplorare profondamente temi di fede, redenzione e spiritualità. Con un cast consolidato e una visione audace, il film ha il potenziale per suscitare dibattiti e riflessioni, continuando l’eredità del suo predecessore.