Terremoti, zombie, AI e crisi globale: il thriller diretto da Andrea Biglione e prodotto da Roberto Bessi e Kalicon promette di rivoluzionare il cinema. In sala nel 2026.
Un film che segna un punto di svolta nella storia del cinema
Si chiama Pompei Z e non è solo un film: è una scommessa radicale sul futuro dell’audiovisivo. Diretto da Andrea Biglione e prodotto da Roberto Bessi per Kalicon, il progetto è attualmente in fase di realizzazione e uscirà nelle sale nel 2026, con un’identità ben definita: interamente generato grazie all’intelligenza artificiale, ma scritto e concepito da esseri umani.
Un mix inedito di tecnologia all’avanguardia, storytelling d’autore e visione produttiva internazionale, destinato a fare scuola nel mondo del cinema. L’ambientazione? La Pompei contemporanea, sconvolta da un’apocalisse zombie scatenata durante un vertice G7 sul clima, proprio mentre la Terra affronta il collasso ambientale.
Una trama tra mito, disastro e fantascienza
Il plot è da brivido: un terremoto sotto i Campi Flegrei devasta Pompei durante un summit mondiale sul clima. Dai meandri archeologici emerge un gladiatore zombificato risalente al 79 d.C., che guida un’epidemia trasmessa in diretta globale, generando il caos politico e sociale su scala planetaria.
In un crescendo di tensione e crisi globale, le autorità militari valutano un’opzione estrema: la sanificazione nucleare dell’intero sito archeologico. Un intreccio narrativo che mescola thriller, horror, critica geopolitica e suggestioni mitologiche, affrontando in chiave simbolica il potere distruttivo della tecnologia, il fallimento della leadership e la manipolazione digitale dei sentimenti collettivi.
Avatar AI e attori reali: il futuro è già presente
Anche se i nomi degli attori coinvolti non sono ancora stati rivelati, è certo che appariranno in scena come avatar AI fotorealistici, modellati sui loro connotati reali e licenziati ufficialmente. Il film sarà realizzato in 4K, con mix audio, color grading e post-produzione professionale, in tutto e per tutto simile a una grande produzione cinematografica.
La sceneggiatura, firmata dallo stesso Biglione insieme a Bessi, è scritta interamente a mano e non generata da AI: una scelta che ribadisce la volontà di usare l’intelligenza artificiale come strumento e non come creatore.
Biglione, tra cinema e nuove tecnologie
Andrea Biglione è tra i primi registi italiani a integrare attivamente AI e blockchain nel processo creativo cinematografico. Dopo l’esordio nel 2011 con Almeno tu nell’universo e la commedia sociale N.E.E.T. (2021), selezionata in diversi festival nazionali e internazionali, ha diretto nel 2024 il cortometraggio AI She Was Karim’s First Kiss, premiato al Marano Ragazzi Spot Festival.
Con una formazione tecnica avanzata in intelligenza artificiale e blockchain management, Biglione si posiziona oggi come un autore capace di coniugare arte, narrazione e innovazione tecnologica.
Roberto Bessi, una carriera tra generi e continenti
A garantire il respiro internazionale del progetto è Roberto Bessi, figura storica del cinema italiano e mondiale, con all’attivo produzioni come Ladyhawke (1985), Wonderwell (2022) e From Beyond – Terrore dall’ignoto (1986), tratto da Lovecraft.
Bessi ha dimostrato negli anni una straordinaria versatilità, passando con disinvoltura dal fantasy al thriller psicologico, fino a progetti più autoriali o sperimentali. Con Pompei Z, afferma un’ennesima trasformazione: quella che porta la settima arte a un nuovo paradigma tecnologico.
Kalicon, la visione industriale dietro il progetto
La casa di produzione Kalicon, attiva in ambito audiovisivo multigenere, è il motore organizzativo e tecnologico del film. Forte di oltre trent’anni di esperienza e una struttura che integra software development, effetti visivi, animazione e AI, Kalicon punta con Pompei Z a una distribuzione globale e a un franchising transmediale, dalle piattaforme streaming ai videogiochi.
Nel 2024, Kalicon ha prodotto i film Maserati: the Brothers e Modì – Tre giorni sulle ali della follia, confermando la propria vocazione per progetti narrativi ambiziosi e dal forte impatto visivo.
Un film manifesto per il futuro del cinema
Pompei Z si pone come un film manifesto per la nuova era del cinema digitale. Non si tratta di un esperimento estetico, ma di un prodotto narrativo pensato per le sale, con un linguaggio ibrido che combina la forza della scrittura umana con le potenzialità visive dell’intelligenza artificiale generativa.
Al centro, temi fortemente attuali: il collasso ambientale, la perdita del controllo istituzionale, la spettacolarizzazione della tragedia nei media. Tutto questo viene raccontato con il linguaggio popolare del thriller, ma con una profondità politica e sociale che lo rende un oggetto narrativo complesso e stratificato.