Un viaggio tra pionieri, studi e proiezioni che hanno segnato l’identità culturale della città
Le origini del cinema muto a Milano
Il cinema muto a Milano affonda le sue radici nei primi anni del Novecento, quando la città si affermava come uno dei principali centri culturali e industriali d’Italia. Nel 1907, Luca Comerio fondò la Comerio Films, la prima manifattura cinematografica milanese, specializzandosi inizialmente in documentari. Nel 1909, Comerio si associò con la SAFFI (Società Anonima Fabbricazione Films Italiane), dando vita alla SAFFI-Comerio. Successivamente, nel 1910, la società si trasformò in Milano Films, con sede nel quartiere della Bovisa, e ampliò la produzione a film a soggetto, comiche e documentari.
La Milano Films divenne un punto di riferimento per il cinema italiano, producendo oltre 500 titoli tra cui drammi storici, comiche e documentari. Tra le opere più significative si ricordano San Paolo, L’Odissea e L’Inferno. Tuttavia, a causa della crisi del settore e della guerra, gran parte di queste pellicole andò perduta.
Innovazioni tecniche e protagonisti milanesi
Milano non fu solo un centro di produzione, ma anche un laboratorio di innovazioni tecniche. Attilio Prevost, ingegnere e fotografo, contribuì significativamente allo sviluppo della tecnologia cinematografica. Nel 1913, Prevost progettò una cinepresa che utilizzava pellicola 35mm, utilizzata durante la Guerra di Libia per documentare il conflitto. In seguito, fondò la società Astra Film e collaborò con la Sabaudo Film, producendo film come Il Vortice e Sogno di Riette. Le sue invenzioni, tra cui la moviola orizzontale, divennero fondamentali per l’industria cinematografica italiana e internazionale.
La distribuzione e il mercato milanese
La distribuzione cinematografica a Milano ebbe un ruolo cruciale nella diffusione del cinema muto. Giovanni Pettine, attivo dal 1908, fu uno dei principali distributori di film, gestendo una rete che copriva diverse città italiane e estere. Pettine offriva film in vendita e noleggio a prezzi competitivi, facilitando l’accesso al cinema per un pubblico più ampio. La sua attività contribuì a consolidare Milano come un nodo centrale nella rete distributiva cinematografica.
La Cineteca Italiana: custode della memoria
Nel 1947 fu fondata la Cineteca Italiana, un’istituzione archivistica privata con sede a Milano, con l’obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio cinematografico. Nel 2012, la Cineteca trasferì la sua sede nella ex Manifattura Tabacchi, ampliando gli spazi e collaborando con la Regione Lombardia. La Cineteca custodisce oltre 20.000 film e più di 100.000 fotografie, ed è riconosciuta dalla Federazione internazionale degli archivi filmografici (FIAF) come uno dei più importanti archivi di film muti d’Europa.
Il Gran Festival del Cinema Muto: un appuntamento annuale
Dal 2010, Milano ospita il Gran Festival del Cinema Muto, un evento che celebra il cinema delle origini con proiezioni accompagnate da musica dal vivo. Il festival si svolge in diverse location della città, tra cui il Teatro Dal Verme e l’Università Bicocca, e presenta opere di registi come Sergej Ejzenštejn, Dziga Vertov e Yasujirō Ozu. Ogni edizione è dedicata a un tema specifico, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva nel cinema muto.
Conclusioni
La storia del cinema muto a Milano è un capitolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo del cinema italiano. Dai pionieri come Luca Comerio e Attilio Prevost, alle innovazioni tecniche e alla crescita del mercato, Milano ha svolto un ruolo centrale nella formazione dell’industria cinematografica. Oggi, grazie a istituzioni come la Cineteca Italiana e eventi come il Gran Festival del Cinema Muto, la città continua a essere un punto di riferimento per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio cinematografico.