Gianfranco Pannone e Armando Punzo raccontano il potere trasformativo dell’arte in un evento speciale
Il 27 novembre, il Cinema Ariosto di Milano ospiterà una proiezione-evento di “Qui è altrove: Buchi nella realtà”, il documentario diretto da Gianfranco Pannone. Dopo aver incantato il pubblico di festival come il Festival dei Popoli e il MedFilm Festival, il film continua il suo tour nelle sale italiane, raccontando un’esperienza unica nel panorama culturale: il teatro in carcere.
Il documentario: un viaggio nel teatro come rinascita
“Qui è altrove: Buchi nella realtà” segue il lavoro della Compagnia della Fortezza, il gruppo teatrale fondato oltre 35 anni fa da Armando Punzo all’interno del carcere di Volterra. Il documentario esplora il progetto ATLANTIS cap. 1 – La permanenza, mostrando il processo creativo che unisce detenuti e professionisti del teatro in un’esperienza artistica e umana straordinaria.
«Non è un film sul carcere – spiega il regista Gianfranco Pannone – ma un film sul teatro in carcere che diventa linfa vitale. Racconta un’utopia concreta, in cui l’arte riesce a trasformare spazi di isolamento in luoghi di crescita e confronto.»
Armando Punzo e la Compagnia della Fortezza: un faro nel teatro sociale
Il lavoro di Armando Punzo con la Compagnia della Fortezza rappresenta un caso unico a livello internazionale. Ogni anno, i detenuti-attori del carcere di Volterra collaborano con artisti e registi per allestire spettacoli che trascendono il contesto carcerario, proponendo una riflessione profonda sulla condizione umana.
Punzo descrive il progetto con queste parole:
«Con il nostro teatro, attraversiamo sentieri impraticabili per raggiungere la luce. È un viaggio che parte dal carcere, ma che parla a tutti noi, perché tutti siamo prigionieri di qualcosa.»
L’evento al Cinema Ariosto: un incontro tra arte e società
La proiezione di Milano sarà arricchita da un incontro con il pubblico, che vedrà protagonisti Gianfranco Pannone, Armando Punzo e altri rappresentanti del progetto Per Aspera ad Astra. Questo programma, promosso da Acri e sostenuto da 12 Fondazioni di origine bancaria, unisce compagnie teatrali attive in diversi istituti di pena italiani. L’obiettivo? Utilizzare il teatro come strumento di formazione, riscatto e dialogo.
Saranno presenti anche le realtà teatrali lombarde coinvolte nel progetto:
- Opera Liquida (Casa di Reclusione Milano Opera) con Ivana Trettel.
- Puntozero (IPM Cesare Beccaria) con Giuseppe Scutellà e Lisa Mazoni.
- Rumore d’Ali Teatro (Casa di Reclusione di Vigevano) con Alessia Gennari.
L’incontro vedrà anche la partecipazione della Fondazione Cariplo, che da anni sostiene attivamente il progetto Per Aspera ad Astra.
La forza delle immagini: tra poesia e denuncia
Il documentario non si limita a celebrare il teatro, ma offre uno sguardo lucido sulla condizione carceraria italiana. Con un linguaggio poetico e incisivo, Pannone racconta una realtà complessa, evidenziando le difficoltà quotidiane di detenuti e guardie penitenziarie.
«Un altro carcere è possibile», afferma il regista, «ma serve una trasformazione culturale che parta dal riconoscimento della dignità umana.»
Il film alterna momenti di profonda introspezione a sequenze visivamente suggestive, catturando la forza emotiva del teatro che prende vita tra le mura di una prigione.
Il tour nelle sale italiane: un messaggio che risuona
Dopo il debutto al Festival dei Popoli, “Qui è altrove: Buchi nella realtà” ha conquistato il pubblico di importanti rassegne cinematografiche, tra cui il MedFilm Festival e il Parma Film Festival – Invenzioni dal vero. Ogni proiezione diventa un’occasione per avviare un dialogo sul ruolo dell’arte come strumento di cambiamento sociale.
Il film è prodotto da Bartlebyfilm e Aura Film, in co-produzione con RSI – Radiotelevisione Svizzera, con il patrocinio di Associazione Antigone e la collaborazione di Acri e Carte Blanche.
Perché vedere “Qui è altrove: Buchi nella realtà”
Questo documentario è più di un semplice film: è un invito a riflettere sul potere dell’arte di trasformare non solo le persone, ma anche i contesti più difficili. La storia della Compagnia della Fortezza dimostra che il teatro può diventare uno spazio di libertà, anche laddove sembra impossibile.
Per chi ama il cinema impegnato e poetico, “Qui è altrove” è un’opera imperdibile. Non si tratta solo di un viaggio all’interno del carcere, ma di una riflessione universale sulla condizione umana e sulle possibilità di riscatto offerte dalla creatività.